Familiari vittime di Rigopiano ringrazia la Procura

0
140

Il comitato nato tra i parenti e amici delle vittime della tragedia di Rigopiano, ha voluto ringraziare la Procura dopo le richieste di condanna di giovedì attraverso un post su Facebook:

Abbiamo assistito a tre udienze importantissime, tre giorni consecutivi in aula, finalizzati al raggiungimento della tanto attesa sentenza di primo grado. In primis, un sentito ringraziamento ai procuratori Benigni, Papalia e al procuratore capo Bellelli per il grande lavoro svolto con scrupolosità, a seguito delle indagini investigative dei carabinieri forestali incaricati.
Le toccanti requisitorie dei pubblici ministeri, illustrate in modo preciso e dettagliato, hanno confermato tutto ciò che noi familiari sosteniamo da quasi 6 anni: la tragedia di Rigopiano si poteva e si doveva evitare ….. sarebbe bastato che, le persone preposte, avessero semplicemente fatto il proprio dovere, niente di più.
Al termine delle requisitorie abbiamo appreso le richieste di condanna e di assoluzione per gli imputati formulate dai procuratori: più di 150 anni di condanne totali.
Richieste di condanna, a nostro avviso, adeguate e giuste, anche se diminuite dal rito abbreviato; richieste di condanna che non ci fanno gioire, perché nessuno di noi chiede vendetta, ma che ci fanno credere nella giustizia; richieste di condanna che, se confermate o rafforzate nella sentenza di primo grado e nei gradi di giudizio successivi, servirebbero a dare pace e dignità ai nostri 29 angeli abbandonati a Rigopiano ad aspettare la morte, privati della loro libertà di scelta, perché intrappolati come topi con l’unica via di fuga bloccata da 3 metri di neve, inascoltati nelle loro disperate richieste di soccorso, prima e dopo la sciagura.
Una sentenza di condanna che aiuterebbe noi familiari a ritrovare un po’ di serenità e ad affrontare il nostro ergastolo del dolore nella consapevolezza di aver dato giustizia ai nostri cari. Una sentenza di condanna che restituirebbe a tutti gli italiani la consapevolezza e l’orgoglio di vivere in un Paese civile, capace di difendere chi subisce un gravissimo danno e di punire chi sbaglia
“.