Famiglia Rea al completo in Corte d’Assise d’Appello a L’Aquila per l’ultima decisiva giornata del processo di secondo grado per l’assassinio di Melania, uccisa con 35 coltellate il 18 aprile 2011 nel boschetto di Ripe di Civitella. Il collegio, presieduto dal presidente Luigi Catelli, dopo aver scoltato le repliche si chiuderà in camera di consiglio per la sentenza. Due le possibilità sul tavolo: confermare o meno la condanna all’ergastolo per Salvatore Parolisi, come chiesto dal procuratore generale Romolo Como, o dare il via all’esame di nuove perizie. Ma la difesa di Salvatore, arrivata di prima mattina dal carcere di Castrogno di Teramo, dove Parolisi è detenuto dopo la condanna del 26 ottobre 2012 al carcere a vita in primo grado, ha le idee chiare: “Questo non è un processo da ergastolo – ha detto Nicodemo Gentile – qualora il collegio d’appello decidesse di confermare la colpevolezza di Salvatore, l’ergastolo sarebbe comunque una pena smisurata, che non terrebbe conto degli orientamenti di altri giudizi. Ci aspettiamo la concessione delle attenuanti e magari anche la cancellazione della crudeltà e quindi una pena più umana”. Di tutt’altro parere la famiglia Rea. Il fratello di Melania, Michele, ha detto di sperare nella conferma dell’ergastolo che “sarebbe un segno tangibile, un segnale al Paese per tutte le vicende di violenza sulle donne, e confermerebbe una linea dura sul femminicidio”.
La sentenza potrebbe arrivare nel tardo pomeriggio. Tv6 seguirà l’evento con collegamenti in diretta da L’Aquila anche nell’edizione delle 19.00