Si chiude con un’assoluzione, per tutti gli imputati, il processo sul cosiddetto Palazzo d’Oro della Asl di Pescara, l’edificio di via Rigopiano che avrebbe dovuto ospitare gli uffici amministrativi dell’azienda sanitaria pescarese.
Il tribunale collegiale, presieduto dal giudice Rossana Villani, ha assolto l’ex direttore generale della Asl, Claudio D’Amario, il rup Luigi Lauriola, il dirigente tecnico della Asl, Vincenzo Lo Mele e il proprietario dello stabile Ernanio Cetrullo, “perché il fatto non costituisce reato”. Le accuse, a vario titolo, erano di turbata libertà degli incanti, turbata libertà nella scelta del contraente e truffa.
Il pm Luca Sciarretta, nel corso della sua requisitoria, aveva chiesto condanne a un anno e 10 mesi per ognuno degli imputati. Al centro della vicenda la compravendita dell’immobile che – secondo la Procura – Cetrullo acquistò nel 2012 a 900mila euro, per poi rivenderlo alla Asl, nel 2014, a 2 milioni e 800 mila euro, con una sovrastima che – sempre per la Procura – sarebbe stata di 740 mila euro.