Scontri al “Gran Sasso”. L’Aquila, multa e una gara a porte chiuse

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Multa di tremila euro a carico dell’Aquila Calcio che dovrà disputare una gara a porte chiuse. Questa la decisione del giudice sportivo a seguito degli episodi di violenza sul terreno di gioco dopo la sfida di Serie D, domenica scorsa, allo stadio Gran Sasso d’Italia con la
Sambenedettese.


In particolare, è stato segnalato il fatto che alcuni sostenitori dell’Aquila hanno introdotto 4 fumogeni nella curva a loro riservata, lanciandone uno nel terreno di gioco. Inoltre, nel provvedimento disciplinare si legge anche che 50 tifosi hanno preso parte a una rissa sferrando “calci, pugni e colpi inferti con oggetti atti ad offendere (cinture aste di plastica)”. Rilevato anche il fatto che due ultrà sono entrati nell’area degli spogliatoi, spintonando e insultando i tesserati della squadra avversaria “creando una situazione di tensione che ha reso necessario l’intervento delle forze dell’ordine.

A carico della Sambenedettese sono state disposte una multa di 2.800 euro e una diffida, anche relativa all’introduzione di sette fumogeni e due petardi nel settore loro riservato. Inoltre, sul provvedimento si legge che “non meno di 50” tifosi hanno dato inizio alla rissa. Nel documento viene riportato che una persona non identificata ha rivolto “espressioni irriguardose” verso una persona riconducibile alla squadra avversaria. Intanto, i tre tifosi aquilani finiti ai domiciliari dopo le indagini della polizia compariranno domattina davanti al giudice Tommaso Pistone, con il pm Ugo Timpano, in occasione della convalida del fermo di polizia giudiziaria e rito direttissimo. Proseguono le indagini della polizia volte a verificare tutte le responsabilità.