I Carabinieri di Penne hanno eseguito un’ordinanza di misura cautelare nei confronti di tre uomini coinvolti in un’attività di spaccio di cocaina nell’area vestina. Tra gli arrestati, un vigile del fuoco di 51 anni è stato posto in custodia cautelare in carcere, mentre un ex carabiniere di 52 anni e un uomo di 37 anni con precedenti specifici sono stati sottoposti agli arresti domiciliari.
L’operazione, denominata “Acque agitate”, è partita lo scorso aprile ed è stata coordinata dalla Procura di Pescara, grazie a un’articolata attività di indagine. Secondo quanto emerso, il vigile del fuoco avrebbe svolto un’intensa attività di spaccio, diventando un riferimento per diversi consumatori di cocaina nelle zone di Farindola, Montebello di Bertona e Penne. In alcune occasioni, l’uomo avrebbe anche venduto droga durante il servizio, incontrando i clienti nei pressi della caserma.
L’indagine ha svelato inoltre il coinvolgimento dell’ex carabiniere, che aiutava il cugino nelle consegne, e di un terzo uomo, fornitore della droga. Durante un controllo di routine, il vigile del fuoco è stato trovato in possesso di sette dosi di cocaina, bilancino e materiali per il confezionamento, oltre a 20.000 euro in contanti, ritenuti provento dell’attività di spaccio.
La posizione del vigile del fuoco è stata aggravata anche da episodi di presunta intimidazione: in un caso avrebbe minacciato un debitore per 300 euro, dichiarando che la sua divisa gli garantiva credibilità. L’uomo è ora detenuto nella casa circondariale di Pescara, mentre gli altri due sono ai domiciliari.
