Rigopiano. Il ricorso della Procura: “Classe dirigente impunita”

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Nelle oltre 300 pagine che formano il ricorso in appello della procura di Pescara, contro la sentenza di primo grado del processo sul disastro dell’Hotel Rigopiano, il procuratore capo Bellelli e i sostituti Benigni e Papalia, stroncano le valutazioni compiute dal giudice, “il quale ha escluso la fondatezza della maggior parte delle contestazioni – evidenzia l’accusa – fondandosi esclusivamente sul giudizio, dei periti nominati d’ufficio, che la valanga non fosse prevedibile”.